La denominazione DOC “Campi Flegrei” è riservata ai vini delle seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Falanghina
- Piedirosso o Pér e palummo rosso
- Piedirosso o Pér e palummo rosso riserva
- Piedirosso o Pér e palummo rosato
- Piedirosso passito
- Falanghina passito
- Falanghina spumante
La zona di produzione comprende l’intero territorio dei comuni di Monte di Procida, Quarto, Procida, Pozzuoli, Bacoli, e parte di quello di Marano di Napoli.
Un'area tra le più ricche per storia e bellezze naturalistiche. Qui le viti si coltivano da tempo immemore e già Plinio il Vecchio cita il vino colombino della zona di Puteoli che potrebbe essere l'attuale per''e palummo. Pozzuoli rimase uno dei centri enogastronomici più rinomati durante tutto il Medio Evo. Il vino de Putheolo era tra i vini prescelti della regia mensa di Carlo Il d'Angiò.
Non sappiamo con precisione quale vino fosse, ma doveva certamente essere eccellente per comparire nella mensa di un re.
Ma ben prima dei rimani ci sono tracce che inducono a pensare ad una cultura enologica nei Campi Flegrei. I vitigni flegrei dell'aristocrazia ellenica, in epoca romana raggiunsero grande notorietà e quantità di produzione.
La bontà dei vini della zona è sicuramente relativa alle particolari condizioni del suolo sul quale crescono le viti, derivante dal succedersi di eruzioni vulcaniche, e dunque ricco di ceneri, lapilli, pomici, tufi e microelementi che per la loro presenza determinano nelle uve e nei vini aromi e sapori assolutamente unici.
I fenomeni di bradisismo che caratterizzano tutta la zona di Pozzuoli hanno accompagnato ed accelerato la disgregazione dei Campi Flegrei a partire dal VI secolo.
I vitigni della zona esistono da centinaia d’anni e in origine crescevano principalmente nei dintorni del lago d’Averno, dove sono coltivati ancora a “piede franco”.
Un territorio di matrice vulcanica e per questo dotato di grande ricchezza nutritiva.
